Nemico Pubblico n°1 - parte seconda

NEMICO PUBBLICO N°1 - L'ORA DELLA FUGA (parte II)

di  Jean-François Richet

Parigi a mano armata


Chi era davvero Jacques Mesrine? Un delinquente? Un gangster? Un idealista? Un rivoluzionario? Un gentiluomo? Un trasformista? Un genio? La risposta è probabilmente in tutti questi attributi, ed è la risposta che il regista Jean François Richet prova a dare attraverso questo biopic, finalmente completo dopo la prima parte, “L’istinto di morte”, che aveva lasciato in sospeso troppi lati della personalità di Mesrine. Ora possiamo dirlo: si tratta di un grande film, completo, ricco di azione, fascino, humour, personalità. Vincent Cassel da parte sua incolla alla poltrona e lo fa con il sorriso sulle labbra.
“L’ora della fuga” chiude perfettamente il cerchio aperto con “L’istinto di morte”: Mesrine è tornato in Francia, continua ad essere catturato dalla polizia e puntualmente ad evadere in modo rocambolesco, si innamora, diventa un fenomeno mediatico, popolare, anche grazie all’autobiografia che scrive in carcere e alle interviste rilasciate ai magazine francesi: «Non ho l’impressione di infrangere la legge, ma solo di rubare a chi ruba più di me», afferma ai microfoni dei giornalisti, nonostante il suo compagno di fuga (Mathieu Amalric, sempre ottimo) gli ricordi che sono «delinquenti, non idealisti». Ma Mesrine è uno che amava cantare «Je ne regrette rien» (“io non rimpiango nulla”): c’è da crederci.

Mesrine (guai a non pronunciarlo come vuole il protagonista, ovvero Merìn!) è un nome entrato nella leggenda: un brutale terrorista per la società, un leale idealista per chi l’ha avuto vicino, un trasformista capace di farsi beffe del capitalismo imperante (celebre la sua crociata contro il sistema bancario). Attenzione: l’opera di Richet non intende idealizzare un omicida, ma semplicemente offre un punto di vista il più possibile obiettivo su una personalità complessa e interessante come quella di Mesrine, regalando al cinema francese un personaggio affascinante nelle sue sfumature quanto spaventoso nella sua pericolosità.

Alessio Trerotoli

Uscita del film in Italia: 17/04/2009
Con: Vincent Cassel, Ludivine Sagnier, Gérard Lanvin, Samuel Le Bihan, Mathieu Amalric, Olivier Gourmet, Georges Wilson, Michel Duchaussoy, Myriam Boyer, Alain Doutey, Anne Consigny, Laure Marsac, Alain Fromager
Nazionalità: Francia, Canada
Anno: 2008
Genere: Azione, Biografico, Crimine, Drammatico, Thriller

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Disastro a Hollywood

DISASTRO A HOLLYWOOD
di Barry Levinson

Il paradiso perduto del cinema

“Il mondo del cinema è un rigagnolo di soldi spietato e superficiale dove i ladri e i ruffiani girano a piede libero, e le persone perbene crepano come cani. Ma poi c’è anche un lato negativo”. Così afferma Bruce Willis in una scena del film, e la descrizione sembra perfettamente inserirsi all’interno della cornice confezionata dal premio Oscar Barry Levinson, maestro nel raccontare giochi di potere e cinici meccanismi della società americana. “Disastro a Hollywood”, basato sul libro del produttore Art Linson (anche sceneggiatore del film), è una movimentata commedia in cui i fili dell’industria cinematografica si intrecciano e si sfaldano fino a soffocare i personaggi stessi che li muovono.

Il passare dei giorni scandisce il ritmo del film: saranno due settimane d’inferno per il navigato produttore Ben (Robert De Niro), alle prese con un film da rimontare anche contro il volere del regista (prima della presentazione a Cannes); Bruce Willis che a causa del suo look irriconoscibile potrebbe mandare a monte una nuova pellicola e i contratti ad essa legati; i problemi dovuti alla separazione dalla moglie ed una figlia non proprio innocente. Affari di cuore e affari di cinema, amori irrecuperabili e attori impresentabili, agenti complessati e registi testardi: in due settimane la vita di Ben non conosce pause, non conosce sorrisi, solo una lunga salita che sembra portarlo verso l’orlo del precipizio.

Quello di Levinson è cinema che si nutre di se stesso e che gioca a prendersi anche un po’ in giro: l’armonica di Ennio Morricone accompagna lo spoglio dei commenti del pubblico dopo l’anteprima disastrosa del nuovo film con Sean Penn, Bruce Willis che non vuole essere Bruce Willis, agenti che temono i loro stessi clienti. Un vero e proprio girone dell’inferno dove la dannazione eterna è costituita dall’industria hollywoodiana, con i suoi contratti, le sue penali, i suoi insostenibili ritmi, mentre fuori dall’ufficio c’è una vita privata che aspetta il paradiso. Ma quello di Ben, al contrario di Levinson, non è altro che un paradiso perduto.

Alessio Trerotoli

Uscita del film in Italia: 17/04/2009
Con:  Robert De Niro, Bruce Willis, Stanley Tucci, John Turturro, Sean Penn, Robin Wright Penn, Kristen Stewart, Michael Wincott
Nazionalità: USA
Anno: 2009
Genere: Commedia, Drammatico

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Gli amici del bar Margherita

GLI AMICI DEL BAR MARGHERITA

di Pupi Avati

Eravamo quattro amici al bar

Il 1954 è stato un anno speciale nella storia italiana: l’avvento della televisione, la nascita del festival di Sanremo, il lancio delle prime automobili utilitarie lo ha reso probabilmente uno dei momenti più accecanti del boom economico, dove illusioni e speranze si fondevano in un tutt’uno con l’ottimismo. All’interno di questa cornice nasce l’ultimo film di Pupi Avati, che attraversa la Bologna raccontata dal “Papà di Giovanna” per spostarsi verso un leggendario bar della celebre via Saragozza, con i suoi eclettici frequentatori.

L’occhio del regista è offerto dalla figura di Taddeo, detto Coso, un ragazzo di 18 anni che non desidera altro che entrare a far parte della cerchia del bar Margherita. L’occasione arriva quando Al decide di usare il ragazzo come autista per i suoi giri notturni: Coso entra così a far parte di un mondo speciale nella sua normalità, fatto di tic, sogni, goliardia e scherzi mostruosi. La carrellata di personaggi del bar vanta le personalità più differenti, che messe insieme riescono a creare un’alchimia esplosiva, capace di far saltare matrimoni o di mandare a Sanremo chi non sa cantare.

Diego Abatantuono, Luigi Lo Cascio, Neri Marcorè, Fabio De Luigi, Laura Chiatti, Luisa Ranieri, Gianni Cavina, Katia Ricciarelli e il giovane Pierpaolo Zizzi: solo alcuni dei nomi di questo film corale che permette a Pupi Avati di tornare con la mente alla sua adolescenza per raccontare personaggi da lui mitizzati, innalzati a veri e propri déi, prima che la maturità e i sogni nel cassetto lo portassero lontano da quei luoghi protettivi ma privi di futuro. Un film corale dove ogni personaggio è la ruota di un carro che funziona, che magari non va troppo lontano, ma che riflette la nostalgia per un passato ascoltato mille volte nei leggendari racconti di genitori e zii, quando si stava meglio pur stando peggio. Avati non fa altro che questo: racconta la storia della “sua” Bologna con il cuore in una mano e la macchina da presa nell’altra, e soprattutto con lo sguardo di un uomo maturo degli anni 2000. L’Italia era anche questa qua.

Alessio Trerotoli
Uscita del film in Italia: 3/04/2009
Con:  Diego Abatantuono, Pierpaolo Zizzi, Laura Chiatti, Fabio De Luigi, Luigi Lo Cascio, Neri Marcorè, Luisa Ranieri, Claudio Botosso, Gianni Ippoliti, Gianni Cavina, Katia Ricciarelli
Nazionalità: Italia
Anno: 2009
Genere: Commedia, Drammatico

Mostri contro Alieni

MOSTRI CONTRO ALIENI

di Rob Letterman e Conrad Vernon

La rivincita dei diversi

Il cinema d’animazione, si sa, negli anni ha trasformato le sue caratteristiche peculiari, smentendo radicalmente quei vecchi cliché ormai lontani che lo definivano “cinema per bambini”. Il genere in questione è divenuto terreno fertile per commedie adatte ad un pubblico senza età, che diverte i cinefili per le sue citazioni colte, che esalta i più piccoli per la simpatia dei personaggi, che gratifica i genitori per i messaggi istruttivi insiti nei film. Non fa eccezione il nuovo miracolo della Dreamworks, “Mostri contro Alieni”, che sfrutta tutte le potenzialità della tecnologia di ultima generazione (sperimentando una nuova versione in 3D, esperienza imperdibile) per raccontare un’avventura ricca di spunti divertenti e buone vibrazioni.

Susan (nella versione originale doppiata da Reese Whiterspoon) sta per sposarsi: un attimo prima delle nozze entra in contatto con una meteora che ne modifica il codice genetico, rendendola una gigantesca ragazza di 15 metri. L’esercito la cattura e la segrega insieme ad una poco invidiabile collezione di esseri mostruosi: uno scienziato pazzo dalla testa di scarafaggio, un ibrido tra una scimmia e un pesce, una massa di gel indistruttibile e una larva gigante. Susan si ritrova catapultata in un mondo incredibile, e ben presto si ritroverà costretta a tirar fuori qualità che mai aveva sospettato di avere per far fronte, insieme ai suoi nuovi amici, ad un attacco alieno in piena San Francisco: la mostruosa accozzaglia infatti è l’ultima risorsa dell’esercito americano contro la minaccia extraterrestre (sulla falsariga dell’indimenticabile “Quella Sporca Dozzina” di Robert Aldrich, dove mostri e alieni erano sostituiti da ergastolani e nazisti).

Se i mostri, nonostante la diffidenza, risultano i più adatti alla situazione, non fanno di certo bella figura i cosiddetti “umani”, arrivisti ed egoisti come il fidanzato di Susan, impacciati e inetti come lo spassosissimo presidente degli Stati Uniti (eccezionale la sua performance musicale in pieno stile “Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo”), guerrafondai ambiziosi come il generale dell’esercito (un limpido omaggio al kubrickiano generale Turgidson de “Il Dottor Stranamore”).
Rispetto nei confronti dei “freaks”, un corso di autostima e unità d’intenti tra individui diversissimi tra loro: l’inno della “United Colours of Dreamworks” funziona e diverte, senza lasciare da parte lo spettacolo.

Alessio Trerotoli

Uscita del film in Italia: 3/04/2009
Con: Reese Witherspoon, Hugh Laurie, Seth Rogen, Paul Rudd, Kiefer Sutherland, Rainn Wilson, Will Arnett, Stephen Colbert
Nazionalità: USA
Anno: 2009
Genere: Animazione,  Azione, Fantascienza

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NSC Non Solo Comico & Studio 12 presentano MARLENE D. The Legend

By StephWithPh on 06:01

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NSC Non Solo Comico & Studio 12 presentano

MARLENE D. The Legend

Dopo 8 mesi di repliche in Italia e in Europa l’eclettico artista e trasformista Quince sarà eccezionalmente in scena al Teatro Greco di Roma dal 14 al 26 aprile con Marlene D. The Legend, lo spettacolo-omaggio che coniuga sapientemente lo straordinario binomio internazionale di Marlene Dietrich con Quince, perfetto interprete della splendida diva il cui trasformismo non è che un alibi ben congegnato per un’incredibile prova d’attore. 

MARLENE D. The Legend, una produzione NSC Non Solo Comico & Studio 12, racconta la storia di Marlene Dietrich quando, cinquantenne, abbandona il cinema per dedicarsi al canto con la meticolosa preparazione che sempre precedeva i suoi concerti. Sullo sfondo ma non troppo gli amori, i retroscena della solitudine, lo sfarzo dei costumi, il sapore agrodolce del successo mentre sulla scena Quince interpreta e canta dal vivo Illusions, I Can't Give You Anything but Love, La Vie en Rose, Jonny, Lili Marleen e molte altre canzoni. 

Accompagnato al pianoforte dal maestro Andrea Calvani, Quince-Marlene interpreta 18 tra i più bei brani del repertorio della Dietrich scritti da Cole Porter, Hollander, Pete Sigeer scanditi da pensieri, riflessioni e dall’esecuzione del famoso concerto che Marlene eseguì in tutto il mondo tra il 1950 ed il 1972, nei suoi ultimi 20 anni di carriera.


Dal 14 al 26 aprile 2009

TEATRO GRECO
Via Leoncavallo 10, 00199 Roma
06.8607513 – promozione@teatrogreco.it 


ORARIO SPETTACOLI
feriali ore 21.00 – festivi ore 17.30

COSTO DEI BIGLIETTI
Biglietto intero: € 25,00 – biglietto ridotto Cral: € 15,00 – biglietto ridotto giovani, università, scuole: € 15,00 - Per informazioni e prenotazioni:

Concorso Caffè Corto

By StephWithPh on 05:54

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presenta

MERCOLEDÌ CAFFÈ CORTO

Concorso di cortometraggi



Ogni mercoledì dalle 21:30 alle 23:00

a partire dal 15 aprile 2009




Possono partecipare al concorso i cortometraggi italiani terminati dopo il 1 gennaio 2008, girati in qualsiasi formato e della durata massima di 15 minuti.

Il premio che Fandango Cinema mette a disposizione consiste in 4 settimane di proiezione del corto vincitore di ciascun ciclo in testa alle proiezioni serali del Politecnico Fandango.

Il regolamento è in allegato e si può scaricare sul sito del caffè fandango, www.caffefandango.net e sul sito della Fandango www.fandango.it

Il Vicario

By StephWithPh on 05:38

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IL VICARIO
di ROLF HOCHHUTH


Progetto e Lettura MATTEO CACCIA, MARCO FOSCHI, ENRICO ROCCAFORTE, ANNIBALE PAVONE, CINZIA SPANO', ROSARIO TEDESCO
Adattamento e Regia ROSARIO TEDESCO
Coordinamento CINZIA SPANO'
Produzione TEATRO STABILE DELL’UMBRIA




Dopo il grande successo della passata stagione, torna al Piccolo Eliseo Patroni Griffi, dal 14 al 19 aprile, Il Vicario di Rolf Hochhuth. A dare voce al testo che in Italia è pressoché sconosciuto sono cinque giovani attori che si sono conosciuti lavorando con Antonio Latella: Matteo Caccia, Marco Foschi, Annibale Pavone, Enrico Roccaforte, Cinzia Spanò, Rosario Tedesco.
Novità di questa edizione è che ogni sera una personalità del mondo della cultura, tra cui Giorgio Albertazzi, Andrea Satta, Giovanna Marini e Paola Turci, concluderà la mise en espace leggendo una lettera scritta da Rolf Hochhuth e attribuita, nella finzione teatrale, a una ragazza ebrea di Ostia.

IL TESTO
Pubblicato e rappresentato in trentotto nazioni. Solo in Germania – dov’è messo in scena annualmente al Berliner Ensemble – IL VICARIO ha venduto più di un milione di copie. In Italia, IL VICARIO di Rolf Hochhuth è un testo pressoché sconosciuto.
È un dramma storico in cui l’autore s’interroga sul silenzio della Chiesa, ed in particolare di Pio XII, di fronte agli orrori nazisti e alle deportazioni degli ebrei. Una riflessione sulla nostra storia recente, certo. Ma anche su temi universali quali: la posizione dell’uomo di fronte alla storia, il silenzio, il coraggio, il sacrificio, quello che è giusto e quello che è conveniente. Nonostante nel resto d’Europa IL VICARIO sia un testo conosciuto e frequentemente rappresentato sin dalla sua prima pubblicazione, avvenuta in Germania nel 1963, qui da noi ha avuto una sorte singolare.

LA TRAMA
Sullo sfondo degli orrori della seconda guerra mondiale e delle deportazioni ebraiche si muovono i personaggi di questo dramma: Kurt Gerstein, ufficiale delle SS che in segreto tenta di minare il regime nazista, Padre Riccardo Fontana, giovane sacerdote della segreteria di Stato vaticana che si schiera a favore dei perseguitati, il Dottore, incarnazione del male che ad Auschwitz conduce macabri esperimenti sui prigionieri, e soprattutto lui, IL VICARIO di Cristo, Papa Pio XII, il cui Silenzio è il vero protagonista di questa storia. Tra l’incapacità di comprendere questo Silenzio e i tentativi di indurre il Papa a condannare esplicitamente le deportazioni ebraiche, le storie dei personaggi si intrecciano fino a giungere ad un tragico epilogo.


Dal 14 al 19 APRILE 2009

PICCOLO ELISEO PATRONI GRIFFI
Via Nazionale, 183 − 00184 Roma  
tel. botteghino: 06 4882114 | 06 48872222

ORARIO SPETTACOLI:
Martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato – ore 20,45Domenica – ore 17,00Lunedì riposo

COSTO DEI BIGLIETTI:
posto unico: intero 10 euro – ridotto 7 euro