La verità è che non gli piaci abbastanza

By StephWithPh on 09:52

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LA VERITA' E' CHE NON GLI PIACI ABBASTANZA

di Ken Kwapis

Segnali da interpretare, o una semplice regola da seguire?


Quante volte noi ragazze, parlando con le amiche, le abbiamo consolate per l’ennesimo rifiuto con frasi del tipo “avrà sicuramente perso il tuo numero” oppure “magari è fuori città, per questo non si è ancora fatto sentire”? Beh, mai errore è stato più grande. Tutte noi dovremmo essere sincere e dire alla nostra amica: “La verità è che non gli piaci abbastanza”. Ed è proprio questa frase, pronunciata da Jack Berger, allora fidanzato di Carrie, all’amica Miranda durante una puntata della famosissima serie televisiva Sex and the City, ad aver illuminato le menti di Greg Behrendt e Liz Tuccillo (rispettivamente consulente e autrice proprio della serie) e a spingerle a pubblicare un manuale di auto-aiuto sulle incomprensioni tra uomini e donne, e come gestirle. Niente di nuovo, ovviamente, le librerie pullulano di manuali del genere; ma quando questo libro finisce nelle mani di due sceneggiatori come Abby Kohn e Marc Silverstein, famosi per pellicole come “Mai stata baciata” e “Opposite Sex” in cui gli equivoci tra sessi sono uno dei punti chiave, questo piccolo manuale si trasforma in un film con un cast di tutto rispetto.
Nella commedia è la ingenua e romantica Gigi (Ginnifer Goodwin) a fungere da perno attorno a cui ruotano e si svolgono le varie storie che corrono parallele e si intrecciano, in un intricato giro di tira e molla assai simile alla realtà. Come molte donne, anche Gigi è cresciuta con l’idea che, chissà per quale motivo, l’uomo agisca seguendo delle regole del tutto estranee alla donna, a cui spetta il compito di comprenderle, captare i segnali, interpretarli, e mandare avanti la relazione. Quando viene scaricata da Conor (Kevin Connolly), decide di andare in un locale dove spera di incontrarlo, ed è lì che conosce Alex (Justin Long), migliore amico di Conor, che, senza mezzi termini, le spiega quella che sembra essere una delle regole fondamentali: se un uomo vuole chiamarti, ti chiama. Se non lo fa, non gli interessi. E questo, secondo Alex, pare valere per ogni singola azione compiuta dai ragazzi. Gigi, illuminata, ne parla con le amiche, scatenando così una serie di dubbi e incertezze che stravolgono totalmente la vita delle ragazze. E’ così che Beth e Neil (Jennifer Aniston e Ben Affleck) si lasciano perché lui non si vuole sposare; Janine e Ben (Jennifer Connelly e Bradley Cooper) vedono minato il loro matrimonio dalla mancanza di fiducia e di sesso; e Mary (Drew Barrymore) e Anna (Scarlett Johansson) si trovano coinvolte in relazioni che sembrano sempre più complicate.
In un continuo qui pro quo, il film scorre sembrando rafforzare l’idea ormai comune che gli uomini vengono da Marte, e le donne da Venere, ma alla fine non sarà proprio così. Se anche è vero che veniamo da pianeti diversi, basta riconoscere un linguaggio universale e comunicare, fornendo così la soluzione anche alle situazioni peggiori. Sebbene il film sia piuttosto lungo (129 min) e in alcuni punti fatichi a scorrere, è sicuramente piacevole da vedere, specialmente per le ragazze romantiche che amano gli happy ending.



Stefania Fiorese

Uscita del film in Italia: 20/03/2009
Con:  Ginnifer Goodwin, Scarlett Johansson, Jennifer Aniston, Ben Affleck, Jennifer Connelly, Drew Barrymore, Justin Long, Bradley Cooper, Kevin Connolly, Wilson Cruz, Leonardo Nam, Cory Hardrict, Corey Pearson
Nazionalità: USA, Germania
Anno: 2009
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico

I Mostri Oggi

By StephWithPh on 08:37

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ANTEPRIMA - I MOSTRI OGGI

di Enrico Oldoini

Li “mostracci” vostra

Negli anni 60 il boom dei film ad episodi portò Dino Risi alla realizzazione de “I Mostri”, un geniale susseguirsi di scenette nelle quali Vittorio Gassman e Ugo Tognazzi si imponevano sulla scena da veri e propri padroni. Nel 1977 “I Nuovi Mostri”, diretto da Dino Risi, Mario Monicelli ed Ettore Scola, riuscì addirittura ad ottenere una nomination all’Oscar come miglior film straniero. Su queste basi Oldoini realizza un terzo capitolo della serie, praticamente un suicidio artistico, perché mettersi in gioco con una tradizione tale alle spalle è impresa ardua e, per la commedia italiana di oggi, praticamente impossibile: un po’ come impiantare le gambe di Woody Allen sul fisico di Arnold Schwarzenegger.
I mostri degli anni duemila sono mostrati, scusate il gioco di parole, attraverso sedici piccole scene, nelle quali emergono vizi, ipocrisie e debolezze degli italiani di oggi. Sullo schermo si alternano i vari Diego Abatantuono, Claudio Bisio e Giorgio Panariello, supportati da Sabrina Ferilli, Angela Finocchiaro, Carlo Buccirosso, Neri Marcorè, per citare qualche nome. Da questo punto di vista il cast funziona: in particolare vanno citati l’ottimo Panariello dell’episodio “Fanciulle in fiore” e Angela Finocchiaro in tutti i ruoli (la sua presenza meritava di essere più sfruttata).

Paragoni rispetto ai primi due film sono improponibili e risulterebbero alquanto imbarazzanti, e la domanda è piuttosto spontanea: cosa manca davvero alla commedia italiana dei giorni nostri rispetto a quella di quasi mezzo secolo fa? La risposta è semplicemente nei nomi: non additateci come nostalgici se insistiamo nel citare Gassman, Tognazzi, Sordi, Manfredi, Monicelli, Scola, Risi, Age e Scarpelli, solo per dirne qualcuno. Con tutto il rispetto per l’impegno profuso da Oldoini e dal suo staff, ai quali va riconosciuto il coraggio di buttarsi in un progetto così rischioso (i paragoni con il passato, per quanto andrebbero evitati, alla fine risultano inevitabili), la commedia italiana di oggi ha bisogno di idee nuove, di qualcosa di totalmente diverso: ma tutto questo interesserà ben poco, visto che la legge del botteghino darà sicuramente ragione ad Enrico Oldoini e ai suoi mostri.

Alessio Trerotoli

Uscita del film in Italia: 27/05/2009
Con: Diego Abatantuono, Carlo Buccirosso , Sabrina Ferilli, Giorgio Panariello, Angela Finocchiaro, Claudio Bisio
Nazionalità:  Italia
Anno: 2009
Genere: Commedia

GUARDA IL TRAILER

Giorgetti presenta Cirano

By StephWithPh on 08:25

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GIORGETTI presenta

CIRANO
di Edmond Rostand


di MICHELE SANTERAMO
musiche GIORGIO VENDOLA
con MICHELE SANTERAMO e GIORGIO VENDOLA
cura del progetto ANTONELLA PAPEO

Coproduzione COMUNE DI ANDRIA
In collaborazione con FESTIVAL CASTEL DEI MONDI DI ANDRIA
Sostegno alla produzione COMUNE DI TERLIZZI /PROVINCIA DI BARI /
REGIONE PUGLIA



Cirano è innamorato di sua cugina Rossana. Ma lei è innamorata di un bel giovane, Cristiano, che la ricambia. Cirano è brutto e lo sa, perché ha un naso troppo lungo, sul quale gli uccelli potrebbero farci il nido.Fa schifo Cirano a guardarlo, oggi si rifarebbe il naso.
Cristiano è bello ma non sa parlare. Rossana non ci ha mai parlato. Rossana ama sentire ben parlare.Cirano sa parlare, gran rimatore, e gran spadaccino.
Cirano e Cristiano mettono insieme un corpo bello e un’anima bella, e fanno un’altra persona.E Rossana, Rossana come si innamora di questa persona che non esiste, e che è la somma di questi due.
Ma poi c’è da andare a fare la guerra. E la guerra uccide, peggio del tabacco. Cristiano muore e Rossana se ne va in convento.
Cirano per 14 anni, ogni settimana va a trovarla, e non le rivela mai l’amore che da sempre ha per lei. Ma una sera, qualche minuto prima che Cirano muoia assassinato, lei capisce che le lettere che ha amato non erano di Cristiano, ma di questo suo cugino nasone, questo che oggi si sarebbe rifatto il naso. E glielo chiede: eravate voi, Cirano, ad amarmi così tanto? Vostre le lettere che m’hanno innamorata? Eravate voi ad amarmi?
No, mio caro amore, io non vi ho mai amata.

4 e 5 APRILE 2009

PICCOLO ELISEO PATRONI GRIFFI
Via Nazionale, 183 − 00184 Roma  
tel. botteghino: 06 4882114 | 06 48872222

ORARIO SPETTACOLI:
Sabato ore 20,45 
Domenica ore 17,00

COSTO DEI BIGLIETTI:
posto unico: intero 15 euro – ridotto 10 euro

Giorgietti presenta Amleto

By StephWithPh on 07:45

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GIORGETTI presenta

AMLETO
di William Shakespeare


di e con MICHELE SINISI
collaborazione alla scrittura scenica MICHELE SANTERAMO
assistenza MARCELLA NOCERA
costume LUIGI SPEZZACATENE
cura del progetto ANTONELLA PAPEO

coproduzione FESTIVAL CASTEL DEI MONDI DI ANDRIA
sostegno alla produzione FESTTEATRO – PONTEDERATEATRO – ARMUNIA – PICCOLO OSSERVATORIO UNIVERSALE GARZIA
partner tecnico ARTEFATTIADP - CLAUDIO KOUGLA STUDIO


Amleto si trova in una stanza e vive in completa solitudine la sua storia. I fatti, i personaggi, sono caduti davanti ai propri occhi e malgrado il suo volere e i suoi desideri deve confrontarsi con questi e prendere delle decisioni. La tragedia sta nel fatto che deve comunque risolvere la sua storia da solo, deve stare lì a parlare con personaggi assenti. Polonio, Re Claudio, Ofelia, Laerte, la madre Gertrude, l’attore della compagnia girovaga, non ci sono o forse non sono arrivati. Solo le sedie gli fanno compagnia. L’unica presenza reale è il fantasma del padre che in quanto tale lo metterà al corrente di ciò che veramente è successo. La storia è quella che tutti noi conosciamo e il testo scespiriano è smontato e reintrodotto sulla scena attraverso un soliloquio che vuole rendere in modo chiaro lo svolgersi della storia sino alla morte. 
Le sedie vuote saranno le uniche testimoni della sua esperienza. 

È possibile aggiungere ancora qualcosa ad un opera che è mito-teatrale? Ho cercato di avvicinarmi a più riprese al suo nucleo drammatico attraverso vari laboratori ma puntualmente mi confrontavo con l’ossessiva e malinconica qualità della lingua scespiriana. Scoprivo di essermi avvicinato ad un mistero senza riuscire a svelarlo del tutto. 
Una tragedia che sfugge all’analisi o che accetta tutte le analisi mentre racconta di un uomo che non accetta nulla. Rimane il mistero di un essere umano chiuso nella stanza dei ricordi e delle immagini che più l’assillano e da cui non vede l’ora di liberarsi.
L’intensità favolosa delle sue utopie che non riesce a sostenere.


2 e 3 APRILE 2009

PICCOLO ELISEO PATRONI GRIFFI
Via Nazionale, 183 − 00184 Roma  
tel. botteghino: 06 4882114 | 06 48872222

ORARIO SPETTACOLI:
Giovedì e venerdì ore 20,45 

COSTO DEI BIGLIETTI:
posto unico: intero 15 euro – ridotto 10 euro


Watchmen

By StephWithPh on 08:14

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WATCHMEN

di Zack Snyder


Who Watches the Watchmen? (Chi veglia sui Guardiani? ndr)


New York, 1985. Richard Nixon è al suo terzo mandato presidenziale dopo la vittoria in Vietnam e il mondo pare congelato in una perpetua Guerra Fredda alle soglie di un attacco nucleare. Nella buia notte newyorkese il corpo di un uomo cade da un palazzo, schiantandosi sul marciapiede, e il suo sangue macchia per sempre un sorriso. Edward Blake, meglio conosciuto come Il Comico, è morto. Si sapeva, dopo il decreto Keene, che per i supereroi non erano tempi buoni, ma questa morte pare smuovere le acque. Molti di loro si sono ritirati, altri sono stati uccisi, o rinchiusi; i sopravissuti sono davvero pochi. E’ alla loro ricerca che va Rorschach, convinto che Il Comico non fosse che il primo della lista, che prima o poi toccherà a tutti loro. Inizialmente i suoi colleghi gli danno del pazzo, e si rifiutano di dargli retta. Ma poi Laurie Spettro di Seta II si separa dal compagno Jon Dottor Manhattan, trovando conforto nel fedele amico Dan Gufo Notturno II, con cui riscoprirà il piacere di dare la caccia al crimine, e comprendendo che forse Rorschach non aveva tutti i torti su un imminente pericolo. Ma molto pare contrastare i guardiani, mentre le lancette dell’orologio dell’apocalisse sono sempre più vicine alla mezzanotte e la guerra nucleare sta per iniziare: Rorschach è stato catturato e il Dottor Manhattan si è isolato dal mondo in un auto-imposto esilio su Marte. L’unica persona rimasta a cui rivolgersi è Adrian - Ozymandias – Veidt, l’uomo più intelligente del mondo, ma quando i Guardiani riusciranno a trovarlo si troveranno di fronte a qualcosa di sconvolgente.

Watchmen, opera originale di Alan Moore e Dave Gibbons, riscrive in maniera impensabile le regole dei più classici fumetti, quelli sui supereroi. Questi giustizieri non hanno superpoteri – fatta eccezione per il Dottor Manhattan – anzi, sono fin troppo umani, schiavi delle proprie nevrosi, con le mani sporche di sangue, in bilico tra bene e male. Rorschach, la Maschera per eccellenza, è più psicopatico che eroico; Il Comico è cinico, crudele e senza scrupoli, Ozymandias è affetto da megalomania; Spettro di Seta è preda dei propri sentimenti confusi e il Dottor Manhattan ormai è totalmente separato dalla realtà, chiuso nella propria atarassia, mentre Gufo Notturno cerca di nascondersi dalle proprie insicurezze. I personaggi sono molto caratterizzati e ad ognuno di loro nel film è dedicato un flashback sulla propria storia personale.

La trasposizione su pellicola di Zack Snyder trasuda la palese ammirazione per il modello cartaceo. Parte con dei bellissimi titoli di testa, sviluppandosi poi su diversi livelli narrativi: si passa dai lunghi monologhi metafisici del Dottor Manhattan ai momenti di azione pura caratterizzati, al giusto momento, dalla slow motion, tecnica molto amata dal regista e utilizzata anche in 300. Il tutto viene accompagnato dalla voce fuori campo di Rorschach che legge le pagine del suo diario, e da citazioni che spaziano da Shelley, Dylan, Giobbe, Einstein a Jung. Particolare è la scelta della colonna sonora, composta da alcune delle migliori canzoni di fine secolo che accompagnano e descrivono ogni singola immagine. Il risultato è una buona pellicola superomistica che mostra al mondo ciò che Snyder ha visto nelle tavole di Moore, con le sue personali interpretazioni, i ringiovanimenti, gli abbellimenti, pur conservando le immagini più eloquenti e il testo.

Stefania Fiorese

Uscita del film in Italia: 06/03/2009
Con: Malin Akerman, Billy Crudup, Matthew Goode, Jackie Earle Haley, Jeffrey Dean Morgan,  Patrick Wilson, Carla Gugino, Matt Frewer, Stephen McHattie
Nazionalità: USA
Anno: 2009
Genere: Azione, Fantasy, Fantascienza, Thriller


Soul Food

By StephWithPh on 01:52

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CONFERENZA STAMPA
SOUL FOOD


Presentata il 24 mattina presso la sede di Palazzo Rospigliosi, la seconda edizione di Soul Food si terrà a Roma dal 28 al 30 marzo.
La manifestazione è organizzata da Don Pasta, Terrenifertili, Teatro Eliseo ( con la collaborazione di Coldiretti, Fao, Slow Food, Fondazione Campagnamica, Assessorato all’ambiente Regione Lazio e ARSIA Toscana).
Soul Food è un’espressione presa in prestito dalla cultura afroamericana per indicare che per mangiare bene si deve partire dall’anima. Sicuramente molta anima ci hanno messo gli organizzatori di questa manifestazione complessa che unisce il cibo, l’arte e la sostenibilità ambientale, che intervenendo su vari piani ha l’obiettivo di far dialogare soggetti e organismi diversi con lo scopo di ritrovare il concetto di tradizione attraverso l’arte.
Molti sono i luoghi della città che interesseranno le iniziative di Soul Food: il mercato di via Baccina nel rione Monti, il Rialto Sant’Ambrogio, il Teatro Eliseo e alcune scuole, dove saranno organizzati dei laboratori per i bambini.
Capire da dove vengono i prodotti che mangiamo, l’importanza dei mercati rionali e il rapporto con il territorio saranno gli argomenti affrontati. Ampio spazio verrà lasciato anche all’arte: musica, cinema e teatro. Discipline diverse per capire che un altro mondo è possibile e che dobbiamo cominciare a progettarlo.
Per il programma consultare il sito: www.thesoulfood.net

Paola Granato


Ponyo sulla scogliera

PONYO SULLA SCOGLIERA

di Hayao Miyazaki

Il premio Oscar Hayao Miyazaki torna con una favola ambientalista dedicata ai più piccoli, ma che anche stavolta accarezza gli occhi con la sua delicata innocenza e la dolcezza dei suoi personaggi. Un viaggio di formazione, un inno all’amore per l’ambiente e quel pizzico di magia da sempre un tratto tipico dello stile Miyazaki, oltre a rappresentare un sincero simbolo di coraggio, e amicizia tra diversi.




In un villaggio marittimo del Giappone il piccolo Sosuke trova casualmente un pesce rosso, arrivato a riva incastrato dentro un barattolo di marmellata. Il bambino decide di prendersi immediatamente cura di Ponyo (così ribattezza il pesciolino), ignorando che in realtà è una delle tante creature marine sfuggite dal regno di Fujimoto, uno stregone che prova risentimento verso gli umani, causa principale dell’inquinamento delle acque. Fujimoto riesce a recuperare Ponyo dalle mani di Sosuke, ma il pesce rosso grazie alla magia riuscirà a trasformarsi in una bambina e a tornare dal suo amico, con il quale intraprenderà una grande avventura per il bene delle persone che amano e per riportare la pace tra il mondo marino e quello terrestre.

Le immagini di Miyazaki riscoprono la bellezza e i misteri dei fondali marini, in una versione contemporanea de “La sirenetta” di Andersen, affidando a due bambini speciali il compito di rispondere ai problemi del nostro tempo, con uno splendido oceano che si erge a protagonista assoluto dell’intera opera, con la sua vita, i suoi colori, le sue onde gentili e minacciose al tempo stesso: negli occhi abbiamo ancora la splendida rincorsa di Ponyo, a piedi nudi sulle acque, per riabbracciare il suo amico Sosuke. Miyazaki regala una storia infantile e dolcissima, un’occasione per emozionare i più piccoli e sensibilizzare il pubblico adulto. Il consiglio che vi diamo e di lasciarvi cullare sulle onde delle immagini del Maestro, e riscoprire il piacere, le gioie e l’entusiasmo dell’infanzia.

Alessio Trerotoli

Uscita del film in Italia: 20/03/2009
Nazionalità: Giappone
Anno: 2008
Genere: Animazione, Avventura, Famiglia

Racconti Incantati

ANTEPRIMA - RACCONTI INCANTATI


di Adam Shankman

Skeeter è l’inserviente di un albergo ma nel tempo libero, per dare una mano a sua sorella, si diletta a fare il babysitter per i due nipotini. La televisione annoia, e quindi si cercano altri modi per passare il tempo; Skeeter pensa di poter intrattenere i due bambini leggendo loro dei libri, ma non ne trova nessuno che sia abbastanza interessante. L’unica soluzione pare l’improvvisazione: ed è così che Skeeter si lancia in un racconto totalmente inventato da lui, coinvolgendo i nipoti a tal punto da lasciare che intervengano nel suo racconto, modificandolo ed ampliandolo. Ma ad un certo punto, accade qualcosa di magico, che nemmeno il racconto più fantasioso avrebbe potuto descrivere: Skeeter si trova a vivere personalmente le storie che crea con i nipotini, venendo catapultato nel far west, nello spazio, nel medioevo, nell’antica Roma e in Grecia, protagonista di avventure sempre più emozionanti, grazie anche ai sempre più minuziosi particolari che man mano si diverte ad aggiungere, con la complicità dei bambini.


Racconti Incantati è l’ennesima fatica della Walt Disney che, pur essendo un film a tutti gli effetti, occhieggia alle favole che da sempre hanno caratterizzato i lavori della casa di produzione. E’ così, sulla scia di Come d’Incanto, ecco un film cucito su misura per la verve comica di Adam Sandler, attore che piace sia ai grandi che ai piccoli. Fulcro della storia è ovviamente la fantasia dei bambini, ma anche quella degli adulti, che spesso non vogliono crescere, dei moderni Peter Pan che vivono la fantasia attraverso i racconti che regalano ai più piccoli. Ma anche il più fanciullesco degli uomini, in fondo, si rivela essere adulto; non appena Skeeter capisce che sono i bambini a controllare i racconti, cerca di trarne il proprio vantaggio, come ogni adulto farebbe. E’ facile intuire la morale che traspare da questo film, e fortunatamente anche il protagonista impara la lezione, lasciando che a prendere il sopravvento non sia più l’adulto senza scrupoli, ma il bambino che ha solo voglia di raccontare storie.

L’ottima interpretazione di Adam Sandler, che pare trovarsi perfettamente a suo agio con una forte sindrome da Peter Pan che si risolve nel momento del bisogno, le rapide apparizioni di personaggi storici come Buzz Lightyear di Toy Story, e quel pizzico di magia Disneyana danno vita a un film probabilmente non originalissimo, ma che sicuramente cattura l’attenzione ( e la fantasia) di grandi e piccini.

Stefania Fiorese

Uscita del film in Italia: 27/03/2009
Con: Adam Sandler, Keri Russell, Guy Pearce, Russell Brand, Richard Griffiths, Teresa Palmer
Nazionalità: USA
Anno: 2008
Genere: Commedia, Famiglia, Fantasy


GUARDA IL TRAILER

Live!

By StephWithPh on 05:13

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LIVE! - ASCOLTI RECORD AL PRIMO COLPO


di Bill Guttentag

Sei vite, un solo proiettile

“Quale programma potrebbe raggiungere il 40% di share?” Questa è la domanda che si pone Katy Courbet (Eva Mendez), ambiziosa e cinica dirigente televisiva della rete ABN, decisa a risollevare le sorti dell’emittente ormai schiacciata dalla travolgente concorrenza. E’ sufficiente una battuta sulla roulette russa che uno dei suoi collaboratori si lascia scappare durante una riunione per illuminare la mente della donna, che, lentamente, plasma un nuovo e sadico format per un reality show, basato proprio sul pericoloso gioco in cui i partecipanti, a turno, devono puntarsi alla tempia una pistola caricata con un solo proiettile e premere il grilletto. E’ ovvio quindi che uno di loro dovrà morire, ma ciò non pare preoccupare Katy, che, ostinatamente, continua a promuovere il suo programma, andando contro colleghi, opinione pubblica e morale comune.

"Pensateci, dal Colosseo romano, dove c'erano solo posti in piedi, alle folle parigine che venivano a vedere la ghigliottina, gli uomini sono sempre stati affascinati dalla morte e, cosa più importante, dal fatto di assistere alla morte". E’ così che si giustifica contro chi la attacca, e, sorprendentemente, il pubblico pare darle ragione: il programma è ancora in fase di produzione ed è già uno degli argomenti più discussi sulle maggiori reti nazionali, sui giornali, e nelle radio; file interminabili si creano fuori dagli studi per fare i provini. Alla fine vengono scelti i sei protagonisti: Jewel, la tipica ragazzina di provincia scappata ad Hollywood per fare fortuna; Brad, universitario scapestrato e amante degli sport estremi e degli eccessi, alla ricerca dell’emozione della vita; Rick, un agricoltore caduto in disgrazia, disposto a tutto pur di salvare la fattoria e la famiglia; Byron, uno scrittore afroamericano di buona famiglia, dal look in perfetto stile Obama, alla ricerca di una forte emozione da raccontate e di un po’ di pubblicità per i suoi romanzi; Pablo, carino, povero, messicano e gay, quattro caratterische ben poco apprezzate negli USA, che vuole tirar fuori se stesso e la madre dal barrio; Abalone, una ex modella, passata dalle passerelle all’arte estrema, eccentrica e anticonformista. Saranno loro a dover mettere in gioco la propria vita davanti a migliaia di persone.

Dietro la macchina da presa troviamo il documentarista Bill Guttentag, vincitore di due premi Oscar, nel 1989 per “You don’t have to die” e nel 2003 per “Twin Towers”. Il regista non abbandona il genere, realizzando “Live! - Ascolti record al primo colpo” in stile mockumentary, un finto documentario, seguendo Katy passo per passo nella realizzazione del programma, fornendo allo spettatore un dietro le quinte che sconvolge e coinvolge fino all’ultimo ciak. Il film elabora una previsione di quello che potrebbe realizzarsi in un futuro prossimo, e fornisce dunque una critica alle tv, interessate ormai più agli ascolti che alla qualità di ciò che trasmettono, e ai partecipanti, attratti dalla fama, dalla ricchezza e dal rischio e disposti per essi a mettere in pubblica piazza non solo le proprie emotività ma le loro stesse vite. Ma la critica più feroce viene sicuramente rivolta al pubblico, ormai disinteressato alla cultura ed attirato soltanto da immagini scioccanti e ignobili scandali, senza più un briciolo di buon senso.

Stefania Fiorese

Uscita del film in Italia: 06/03/2009
Con: Eva Mendes, David Krumholtz, Eric Lively, Katie Cassidy, Jeffrey Dean Morgan, Rob Brown, Andre Braugher, Jay Hernandez, Monet Mazur
Nazionalità: USA
Anno: 2007
Genere: Commedia, Drammatico

Rex

By StephWithPh on 04:09

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ANTEPRIMA: REX


Torna Rex in una giornata di fuoco

 
Dopo il buon risultato della prima serie, andata in onda lo scorso anno con un indice di share costante del 22%, tornano in una serata “particolare” le avventure di Rex e del commissario Fabbri (il riconfermato Capparoni).

La seconda serie interamente italiana, diretta da Marco Serafini e interpretata, oltre ai già citati protagonisti, da un cast che comprende Fabio Ferri, Pilar Abella e Augusto Zucchi, è ambientata nello splendido scenario garantito da Roma. Dieci episodi per cinque puntate.
L’impegno è grande, non solo per le aspettative dovute alla prestazione precedente, ma anche per la sua ambiziosa (e forse un po’ troppo rischiosa) posizione all’interno del palinsesto di Rai Uno. Il martedì sera, infatti, già di per sé insolito per le serie italiane, vede come dirette contendenti “X factor” e “Ballarò” sulle altre reti Rai, nonché lo scoglio più grande in onda su Canale 5, “Amici”.
Sia Patrizia Cardelli, in rappresentanza di Rai Uno, che i produttori nutrono grandi speranze per questo prodotto che considerano “forte” anche per il buon riscontro che sta avendo negli altri paesi, soprattutto l’Australia (mentre in Austria, dove nacque, verranno vendute entrambe le serie presumibilmente entro il 2009); mentre Kaspar Capparoni non nasconde un certo rammarico per la programmazione del martedì, “alla fine è il pubblico che viene penalizzato”.
In realtà, l’esordio di Martedì 17 marzo in qualche modo ha giustificato la visione positiva; i primi due episodi, infatti, hanno collezionato il 17% di share (perdendo inevitabilmente qualche punto vista la concorrenza) con ben 5 milioni di spettatori a pochi passi da “Amici”, vincitore della serata.
Marco Serafini e Kaspar Capparoni individuano il successo della serie nella ricerca di novità rispetto alla versione austriaca; lo stesso attore afferma di “utilizzare l’italianità per rendere più ironico e casinista il commissario” . Un’idea di “brillantezza” garantita anche dalle gag con il collega Morini (Fabio Ferri) e dal resto del cast, ormai ben assortito e legato da un rapporto quasi familiare; un mix riuscito di indagini verosimili, assassini spietati e qualche bonario sorriso.
Riuscirà un cane a battere la concorrenza spietata?
Staremo a vedere nelle prossime puntate!
Patrizio Caruso

Nemico Pubblico n°1

 NEMICO PUBBLICO N°1 – L’ISTINTO DI MORTE (parte I) 

di Jean François Richet

Il gangster dai mille volti

Realizzare un film in due parti separate è un progetto ambizioso quanto rischioso: di certo può rivelarsi un successo se a firmare l’opera c’è un certo Quentin Tarantino (vedi “Kill Bill” o il recente “Grindhouse”), e può sicuramente far presa sul pubblico se il personaggio in questione è un’icona mondiale (ad esempio il Che Guevara di Soderbergh con Benicio Del Toro). Al centro del progetto di Richet, regista praticamente sconosciuto all’estero, c’è invece un leggendario criminale francese, Jacques Mesrine, un nome che solo al di là delle Alpi sembra riuscire a dire qualcosa. Eppure l’ambiziosa e, come detto, rischiosa intenzione di Richet potrebbe consegnare alla storia della cinematografia francese un personaggio unico e dal fascino ipnotico.

Il film è tratto dal romanzo autobiografico che Mesrine ha scritto in carcere prima di una storica e incredibile evasione: Pichet resta fedele alla descrizione del gangster, realizzando un biopic che alterna con astuzia atmosfere noir con scene da prison-movie all’americana. Dopo un’esperienza in Algeria, tra le fila dell’esercito francese, dove per Mesrine avviene il classico “battesimo del fuoco”, la vicenda si sposta tra le vie di Parigi. L’ex-soldato si ritrova senza lavoro ma con tante ambizioni: il modo più facile per ottenere soldi e potere è la via della criminalità. Una volta introdotto nell’organizzazione del boss Guido, la vita di Mesrine è trascinata dal vento della criminalità, che lo porterà all’esilio forzato in Canada, in compagnia della sua amata Jeanne, con cui forma una nuova coppia in stile Bonny e Clyde.

Mesrine, impersonato dal sempre convincente Vincent Cassel, è raccontato con sensibilità e intelligenza: le due facce di una medaglia da un lato macchiata dal sangue delle sue vittime, dall’altra capace di far brillare l’indissolubile lealtà di un criminale innamorato della sua donna e in grado di onorare ogni volta la parola data. Funziona (e bene) la parte francese del film, arricchita dalla presenza di Gerard Depardieu, e permeata di quelle atmosfere buie che la scuola francese ha esportato in tutto il mondo; meno convincente la metà canadese, fatta di prigioni e un direttore spietato dal vago sentore di dejà-vu. Per un giudizio più completo sarà doveroso attendere la seconda metà dell’opera, intitolata “L’ora della fuga”, che arriverà da noi in aprile, nel frattempo la leggenda dell’uomo dai mille volti sembra avere le carte in regola per affascinare anche il pubblico italiano. Staremo a vedere.
Alessio Trerotoli

Uscita del film in Italia: 13/03/2009
Regia: Jean-François Richet
Con : Vincent Cassel, Cécile De France, Gérard Depardieu, Roy Dupuis, Elena Anaya, Gilles Lellouche, Michel Duchaussoy, Myriam Boyer, Florence Thomassin, Ludivine Sagnier, Gilbert Sicotte, Abdelhafid Metalsi
Nazionalità: Francia, Canada, Italia 
Durata: 113'
Anno: 2008
Genere: Azione, Biografico, Crimine,  Drammatico, Thriller


Due Partite

By StephWithPh on 09:53

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DUE PARTITE
di Enzo Monteleone

Otto donne a carte scoperte


Portare il teatro sul grande schermo ha sempre un fascino particolare: ne sa qualcosa Sidney Lumet, che esordì alla regia proprio con la trasposizione cinematografica di un’opera teatrale (il capolavoro “La parola ai giurati”). Enzo Monteleone ha raccolto la sfida di Cristina Comencini, creatrice e regista dell’opera teatrale nonché sceneggiatrice del film, e ha provato a raccontare la storia di due generazioni femminili, otto donne incorniciate dalla sensibilità maschile del regista, bravo nel non cadere nel facile e banale confronto tra due generazioni, ma capace di esprimere con fluidità il corso delle situazioni, mostrando la naturale evoluzione della donna piccolo-borghese degli anni 60 nella donna emancipata degli anni 90.

Anni 60: quattro amiche (Isabella Ferrari, Paola Cortellesi, Marina Massironi e Margherita Buy) si incontrano ogni giovedì nel salotto di una di esse per giocare a carte. La partita è l’occasione per raccontarsi amori, infedeltà, storie di maternità, delineando il significato di essere donna. Nella stanza accanto le loro bambine giocano spensierate.
Anni 90: le quattro bambine di trent’anni prima sono ormai donne (Claudia Pandolfi, Alba Rohrwacher, Carolina Crescentini, Valeria Milillo). Si incontrano in occasione del funerale di una delle madri, nello stesso soggiorno dove avvenivano le famose partite a carte. Sembra che le ragazze non si vedano da tempo, questo nuovo incontro è il momento ideale per raccontare le loro vite, i loro desideri, i loro sogni, il loro rapporto con gli uomini.

Gli anni passano, l’essere donna sembra essere un concetto in continua evoluzione all’interno di una società sempre meno maschilista, ma nel profondo dei loro pensieri, nel loro cuore le donne sono sempre le stesse di trent’anni prima: sognatrici, energiche, piene di speranze e di paure. Monteleone rende fluida la messa in scena, facendo giocare a carte scoperte le sue otto protagoniste, incorniciando il periodo con belle musiche (su tutte “Se Telefonando” di Mina) e malinconiche melodie (inconfondibile il pianoforte di Yann Tiersen, preso in prestito dalla colonna sonora di “Goodbye Lenin”). Un film fortemente teatrale, girato praticamente in un ambiente unico, ma pieno di ritmo e di colori, il tutto scandito dall’ironia delle sue otto bravissime interpreti, che fanno a gara di bravura, tagliando il traguardo all’unisono.


Alessio Trerotoli

Uscita del film in Italia: 06/03/2009
Con : Margherita buy, Paola Cortellesi, Carolina Crescentini, Isabella Ferrari, Marina Massironi, Valeria Milillo, Claudia Pandolfi, Gabriella Pession, Vittoria Puccini, Alba Rohrwacher
Nazionalità: Italia
Anno: 2009
Genere: Drammatico