Lunedi 29 Giugno il laghetto di Villa Ada, nel corso della rassegna "Roma incontra il mondo" ha ospitato il concerto del trio Whitetree. Una sopresa, per chi si aspettava uno sconosciuto gruppo indie, scoprire che dietro a questo nome anglofono si trovava Ludovico Einaudi, considerato uno dei migliori pianisti italiani, e i due fratelli Lippok, parte di una band di culto tedesca. Gli artisti, nell'ambito di un ambizioso progetto che unisce musica classica ed elettronica, hanno presentato l'album "Cloudland", ispirato al romanzo "The Palm-Wine Drinkard" dello scrittore nigeriano Amos Tutola.
Non è una novità, per Einaudi, sperimentare con contaminazioni musicali, come testimonia la sua partecipazione a un gruppo rock progressive all'inizio della sua carriera. Il progetto tra i tre artisti nasce da un incontro di alcuni anni fa, durante un concerto dei To Rococo Rot (la band dei fratelli Lippok) a Milano. Einaudi racconta: "Mi piacque molto la loro esibizione, andai a trovarli nel loro camerino e ci trovammo d'accordo sul fatto che sarebbe stato bello collaborare insieme, un giorno".
Anche i due fratelli avevano sempre desiderato mescolare la loro musica con qualcosa di totalmente diverso. "Quando Ludovico si siede al piano è pura energia e il nostro album vive di questo aspetto. Il nostro sound a volte è molto potente e a volte è delicato, ma sempre aperto alle novità", sottolinea Robert Lippock.
Così, dopo alcuni isolati concerti nel 2006 e nel 2008, il trio ha deciso di unirsi e dar vita a un vero e proprio album, che racchiudesse le esperienze di ciascuno. Il dialogo fluisce nelle note realizzando immagini di grande fascino, eliminando e smentendo ogni definizione e lasciando spazio alla pura essenza della musica, in cui niente è assoluto o catalogato, ma dove ogni nota è una sopresa, alternando esplosioni di energia a momenti di rilassante e introspettiva calma.
Stefania Fiorese
http://www.einaudiwebsite.com/
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