FESTIVAL INTERNAZIONALE
DEL FILM DI ROMA
sezione L'ALTRO CINEMA|EXTRA
WHERE IN THE WORLD IS OSAMA BIN LADEN?di Morgan Spurlock
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sezione L'ALTRO CINEMA|EXTRA
WHERE IN THE WORLD IS OSAMA BIN LADEN?di Morgan Spurlock
Osama Bin Laden. L'uomo più ricercato al mondo, preso di mira da uno degli uomini più spericolati del mondo. Motivo: Morgan Spurlock, lo spericolato appunto, aspetta un bambino dalla moglie e non vuole mettere a rischio la vita del nascituro.
Cosa c'è, quindi, di più pericoloso per l'incolumità di un futuro neonato?
Analizzando le varie ipotesi, l'autore di Supersize me, documentario che nel 2004 sconvolse critica e pubblico per la sua brutalità e nuda verità (ai tempi si parlava dei danni causati dal cibo dei Fast food, McDonald su tutti), decide di cimentarsi in una improbabile caccia all'uomo che parte da New York per arrivare fino alle più impervie strade del Pakistan, quelle che nemmeno l'esercito più potente del mondo può dire di avere ancora sotto controllo. Lo fa nel suo stile, alternando i registri tra spunti comici e inchiesta reale, momenti di grande divertimento e profonda riflessione, portando così alla luce la concezione che i paesi attraversati da questo personaggio travolgente (Egitto, Marocco, Israele, Palestina, Arabia Saudita, Afghanista e il già citato Pakistan si susseguono come quadri di livello sempre più difficile di un videogioco) hanno degli Stati Uniti, o meglio, del loro governo.
Spurlock scherza e prende sul serio, gioca e si interroga, si batte con Osama nella finzione in un irresistibile uno contro uno alla stregua di Street fighter, traccia in modo buffonesco gli identikit dei terroristi ritratti come giocatori di baseball, fa un resoconto dei presunti (o confermati) legami degli Usa con i paesi già citati, dipingendo in versione cartoon il governo americano come una statua della libertà molto “poco di buono” che vende armi e si svende per il petrolio.
Il documentario, di cui Spurlock è regista, sceneggiatore e interprete, si pone come un conto alla rovescia, alla fine del quale, con la nascita della figlia, lo stesso protagonista torna a casa con alcune certezze e molti dubbi su quello che potrà essere il futuro di un mondo in cui ovunque i principi e gli interessi economici, politici e religiosi si intrecciano in modo preoccupante.
Cosa c'è, quindi, di più pericoloso per l'incolumità di un futuro neonato?
Analizzando le varie ipotesi, l'autore di Supersize me, documentario che nel 2004 sconvolse critica e pubblico per la sua brutalità e nuda verità (ai tempi si parlava dei danni causati dal cibo dei Fast food, McDonald su tutti), decide di cimentarsi in una improbabile caccia all'uomo che parte da New York per arrivare fino alle più impervie strade del Pakistan, quelle che nemmeno l'esercito più potente del mondo può dire di avere ancora sotto controllo. Lo fa nel suo stile, alternando i registri tra spunti comici e inchiesta reale, momenti di grande divertimento e profonda riflessione, portando così alla luce la concezione che i paesi attraversati da questo personaggio travolgente (Egitto, Marocco, Israele, Palestina, Arabia Saudita, Afghanista e il già citato Pakistan si susseguono come quadri di livello sempre più difficile di un videogioco) hanno degli Stati Uniti, o meglio, del loro governo.
Spurlock scherza e prende sul serio, gioca e si interroga, si batte con Osama nella finzione in un irresistibile uno contro uno alla stregua di Street fighter, traccia in modo buffonesco gli identikit dei terroristi ritratti come giocatori di baseball, fa un resoconto dei presunti (o confermati) legami degli Usa con i paesi già citati, dipingendo in versione cartoon il governo americano come una statua della libertà molto “poco di buono” che vende armi e si svende per il petrolio.
Il documentario, di cui Spurlock è regista, sceneggiatore e interprete, si pone come un conto alla rovescia, alla fine del quale, con la nascita della figlia, lo stesso protagonista torna a casa con alcune certezze e molti dubbi su quello che potrà essere il futuro di un mondo in cui ovunque i principi e gli interessi economici, politici e religiosi si intrecciano in modo preoccupante.
Patrizio Caruso
Genere: Documentario
Stati Uniti, 2008 – durata 96'
Regia: Morgan Spurlock
Cast: Morgan Spurlock
Stati Uniti, 2008 – durata 96'
Regia: Morgan Spurlock
Cast: Morgan Spurlock
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